ASGI e FSOA: insieme in Calabria per l’orientamento legale

Socio ASGI da quasi sette anni, l’avvocato Francesco Sicilia partecipa come docente alle attività di orientamento legale organizzate da Fare Sistema in Calabria per minori stranieri non accompagnati e neomaggiorenni: “Sono [...]

Socio ASGI da quasi sette anni, l’avvocato Francesco Sicilia partecipa come docente alle attività di orientamento legale organizzate da Fare Sistema in Calabria per minori stranieri non accompagnati e neomaggiorenni: “Sono sempre stato vicino alle tematiche dell’immigrazione e dei diritti dei migranti, per questo motivo ho voluto aderire, come volontario, all’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI), che è composta da avvocati, operatori legali e da quanti si occupano di migrazione con diverse competenze”. La sezione calabrese di ASGI è attiva da un paio di anni e conta, oggi, una quindicina di soci. Fin da subito è sembrato naturale operare assieme a FSOA

Perché questa scelta?
Perché FSOA ci permette di compiere un passo ulteriore rispetto all’assistenza legale ai ragazzi che pure è necessaria: vale a dire cercare di creare consapevolezza e conoscenza di quali siano i diritti riconosciuti loro per legge e far emergere un senso di responsabilità, soprattutto per quanto riguarda i documenti di cui hanno bisogno e come procedere alle richieste. Quando organizziamo degli incontri formativi, cerco di fare in modo che siano loro i protagonisti, nel senso che io mi metto a loro disposizione nello spiegare come devono agire e a chi devono rivolgersi.

Funziona?
Sì, perché Fare Sistema è un programma efficace. I ragazzi che terminano il loro percorso di affiancamento con FSOA lavorano, sono autonomi e sono perfettamente coscienti, per esempio, di quale possa essere la difficoltà della conversione di un permesso di soggiorno o di dove andare a ritirare un passaporto. Lo sono più di altri ragazzi della stessa età che non hanno avuto la fortuna di entrare in un progetto simile. Questa è la bellezza della nostra opera congiunta ASGI-FSOA: il risultato. Se si pensa che sono giovani che vengono già da una situazione difficile, da una serie di traumi come l’abbandono della famiglia, se si riflette sul percorso migratorio che hanno fatto fino ad arrivare in Italia, e il loro doversi confrontare con una cultura completamente diversa, per poi avere avviato un percorso di indipendenza nel giro di un paio di anni, questo è secondo me un gran bel risultato.

C’è anche un riscontro psicologico nel riuscire a fronteggiare le questioni legali? I ragazzi acquistano più sicurezza, più serenità?
Assolutamente sì. Ormai sono quasi due anni che collaboro con Fare Sistema e ho di fronte a me dei ragazzi molto responsabili, molto coscienti di quali sono i loro diritti, cosa fondamentale e non scontata. Un esempio pratico: spesso le questure chiedono più documenti di quelli necessari per la conversione del permesso di soggiorno. A quel punto, il ragazzo coinvolto, e che abbia seguito i nostri corsi di orientamento legale, è capace di dire no, i documenti che ho portato sono corretti in base alla legge. Stesso discorso quando vedi un giovane migrante di 19 anni che riesce a non farsi sfruttare da un datore di lavoro.

In questo caso la tutela è anche per l’eventuale datore di lavoro?
Sì perché le aziende che vogliono impiegare un lavoratore straniero spesso hanno paura di trovarsi di fronte a una persona in attesa dei documenti. La nostra missione è far capire ai datori di lavoro quali sono le disposizioni che regolano l’immigrazione e quale il quadro normativo entro cui possono muoversi. Cerchiamo di restituire un contesto di legalità collettiva.

Quali sono le difficoltà maggiori che incontrano i ragazzi?
Dipende molto dall’età. Molto spesso il minore non accompagnato che arriva in Italia è vicino alla maggiore età. In questo caso non è semplice spiegargli che prendere determinate decisioni è più urgente rispetto a ai minori più piccoli, perché questi ultimi hanno una sicurezza maggiore da un punto di vista dei documenti: fino ai 18 anni non rischiano l’espulsione, quindi possono prendersi più tempo per programmare il futuro. Non è facile prendere delle decisioni per chi ha giustamente bisogno di un periodo di adattamento e di cercare di comprendere cosa gli sta succedendo, eppure è necessario. È una fortuna per chi ha l’opportunità di entrare in un programma come quello di Fare Sistema che riesce ad accompagnare il ragazzo nelle scelte.

Ci saranno nuovi progetti in autunno assieme a FSOA?
A fine settembre faremo nuove giornate formative. Una che concerne le problematiche connesse al proprio documento: la conversione, il rinnovo, ecc.; un’altra relativa al mondo del lavoro – per esempio cos’è un contratto a tempo determinato o indeterminato – e al diritto allo studio.

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