Dossier Statistico Immigrazione 2020

Pubblicato il Dossier Statistico Immigrazione 2020 che fornisce dati preziosi sui fenomeni migratori in Italia relativi al 2019. Tra questi, un importante focus sui Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) Il [...]

Pubblicato il Dossier Statistico Immigrazione 2020 che fornisce dati preziosi sui fenomeni migratori in Italia relativi al 2019. Tra questi, un importante focus sui Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA)

Il 28 ottobre scorso il Centro Studi e Ricerche IDOS in partenariato con il Centro Studi Confronti ha pubblicato il Dossier Statistico Immigrazione 2020, un annuario dedicato ai fenomeni migratori in Italia nel 2019.

Secondo il Dossier, la popolazione straniera in Italia alla fine del 2019 ammonta a 5.306.548 residenti. I “nuovi arrivati” sono 333.799, solamente lo 0,4% in più rispetto al 2018. Aumenta invece il numero delle persone che si trasferiscono all’estero: nel 2019 sono stati 182.154, il 16,1% in più rispetto all’anno precedente. La presenza straniera è concentrata nelle regioni del Centro-Nord, soprattutto nel Nord-Ovest. Nel complesso il rapporto tra i generi è equilibrato, con un numero leggermente più elevato di donne.

Il numero di Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) in entrata è di 1.680. Tra i MSNA, il numero dei richiedenti asilo è di 17.800, circa 5 volte di meno rispetto al 2015. L’85,8% di essi è composto da maschi e il 68,8% ha compiuto i 16 anni. All’interno del Dossier viene fornito un focus sulle condizioni delle ragazze MSNA: esse sembrano essere la categoria più a rischio, perché è su di loro che si concentrano le aspettative delle famiglie, in termini di mantenimento dei ruoli e delle tradizioni. Nello stesso tempo, si sentono a disagio nei confronti delle coetanee a causa delle diverse condizioni economiche che non permettono loro di seguire la moda, di frequentare con assiduità luoghi di socializzazione, di avere gli stessi margini di autonomia. Anche relativamente allo sfruttamento sessuale, risultano in carico al sistema anti-tratta 2.033 vittime, di cui ben 1.762 donne e ragazze.

Un altro dato da considerare è quello dei beneficiari accolti dal Sistema: pur essendo sensibilmente diminuito, quello dei MSNA è invece aumentato circa del 22,6% in un anno. Relativamente all’inclusione sociale dei minori, essa è resa critica dall’assenza di dispositivi efficaci, a livello nazionale, che limitino l’allontanamento volontario dei MSNA dalle strutture di accoglienza (per raggiungere propri familiari o conoscenti in altri Stati UE o in altre città italiane), soprattutto nelle regioni meridionali. Anche i neomaggiorenni devono affrontare problemi rilevanti, come ad esempio l’impossibilità di reperire un alloggio, a causa dell’assenza di un regolare rapporto di lavoro, che li induce spesso a soluzioni abitative illegali e precarie. Per questo, l’istruzione e la formazione professionale rappresentano strumenti indispensabili, che richiedono pertanto un approccio multiculturale.

Per quanto riguarda invece l’inserimento economico e lavorativo, i giovani cercano l’autonomia, la fuoriuscita dall’accoglienza e una più completa integrazione: vogliono trovare un impiego, ma allo stesso tempo hanno difficoltà e paura. Pesano soprattutto i problemi legati al riconoscimento dei titoli di studio e delle qualifiche professionali; per i più giovani una via di uscita sarebbe senz’altro rappresentata dalla ripresa degli studi e dalla formazione professionale.  L’emergenza causata dal Covid-19 ha comportato l’interruzione dei percorsi scolastici, dei corsi di formazione professionale e dei tirocini formativi, bloccando di fatto tutti i percorsi di inclusione e di inserimento lavorativo dei MSNA. Di positivo figura il fatto che nel corso dell’emergenza sanitaria i MSNA presenti in Italia sono stati destinatari di alcune misure che hanno formalmente tutelato il loro status, prorogando la validità di tutti i permessi di soggiorno scaduti.

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