Il servizio civile con gli occhi di Lorenzo

Perché un ragazzo di vent’anni dovrebbe scegliere il servizio civile universale? Ce lo racconta Lorenzo, studente universitario di ingegneria meccanica in Calabria. La sua esperienza, seppure svolta in un periodo [...]

Perché un ragazzo di vent’anni dovrebbe scegliere il servizio civile universale? Ce lo racconta Lorenzo, studente universitario di ingegneria meccanica in Calabria. La sua esperienza, seppure svolta in un periodo complicato come quello della pandemia, è stata positiva. Un momento di confronto e apprendimento

Lorenzo ha vent’anni e viene da Gioiosa Ionica in provincia di Reggio Calabria. E’ uno studente di ingegneria meccanica all’università di Cosenza e nell’anno appena trascorso è stato volontario del servizio civile universale presso presso AFN di Rende. Di sicuro un anno particolare per chi aveva aderito al servizio civile causa lo stop dettato dall’emergenza sanitaria. Tuttavia Lorenzo la considera un’esperienza preziosa.

“Vengo da anni di volontariato su più fronti: scoutismo, associazioni di accoglienza per Minori Stranieri Non Accompagnati grazie alle quali ho scoperto diverse realtà nel territorio calabrese. I miei genitori erano capi scout, da loro ho ereditato questa propensione. Il volontariato ce l’ho dentro il cuore, ho sempre pensato sia un arricchimento”. Il servizio civile gli è parsa una scelta naturale, dunque. Già lo aveva fatto suo padre, all’epoca c’era la leva obbligatoria e lui era obiettore di coscienza: da allora è cambiato molto. Si può – per esempio – selezionare l’associazione presso la quale svolgere il servizio, Lorenzo ha optato per AFN: “La mia scelta all’inizio è stata quasi casuale, non volevo allontanarmi da Rende, dove seguo le lezioni di ingegneria. Però poi guadando a ciò di cui si occupa AFN ero davvero entusiasta: il sostegno a distanza, le adozioni internazionali… tutte cose che mi interessano”.

Lorenzo ha iniziato il servizio civile il 15 gennaio 2020. Il primo passo è stato quello della formazione generale che si è svolta a Roma: “È stato un momento molto bello di confronto e di apprendimento. Ho conosciuto gli altri ragazzi scelti per lo stesso progetto e abbiamo fatto subito squadra”. Il progetto consisteva nel promuovere la cittadinanza globale, coinvolgere le persone per sensibilizzare all’accoglienza e all’inclusione. “Volevamo iniziare con una partita di calcio tra i ragazzi di Casa di Ismaele di Rogliano e i loro coetanei di Castroliberi. Invece molte cose non sono state possibili per il lockdown, abbiamo dovuto rimodulare gli obiettivi. Tuttavia ho continuato a lavorare da casa”. Anche così Lorenzo è soddisfatto del suo servizio civile che si è concluso il 14 gennaio 2021.

Lo consiglieresti ai tuoi coetanei? “Certo, i progetti su cui poter lavorare sono tanti. Promuovere poi la cittadinanza globale è indispensabile. Dobbiamo essere aperti all’integrazione. Ai miei amici spesso dico “e se fossimo noi a dover andare altrove, lasciare le nostre terre, le nostre case, le nostre famiglie?” Il servizio civile universale serve anche a dare una risposta a questo punto interrogativo.

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