C’è una ragazza italiana, in Calabria, che ha deciso di farsi accompagnare da FSOA per costruirsi una vita adulta, ed essere pronta a lasciare la casa famiglia dove vive fin da piccola. Noemi ha un po’ di timore nell’affrontare il futuro, ed è alla ricerca della sua strada
Quando è arrivata nella casa famiglia dove vive adesso, Noemi aveva sette anni. Ora ne ha venti. È praticamente cresciuta presso le Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, a Cosenza. “Mi trovo benissimo, ci vivo da tredici anni. Mi sono ambientata subito qui dentro”. Noemi viene da una famiglia numerosa, otto fratelli in tutto, cinque maschi e tre femmine. È diventata grande, maggiorenne, e ha cominciato a pensare al domani. Per questo motivo Fare Sistema l’accompagnerà nei primi passi della sua vita da adulta.
La ragazza, che ha terminato le scuole superiori diplomandosi in un istituto alberghiero, si è sempre impegnata ad affiancare studi e lavoro: “Ho iniziato a lavorare che avevo 17 anni, d’estate in un bar. Da allora ho sempre trovato qualcosa da fare: baby-sitter, commessa. Come adesso, che lavoro in un supermercato”. Noemi racconta che all’inizio di questo ultimo impiego preferiva stare tra gli scaffali, da sola, a sistemare la merce, ma poi ha scoperto che le piace lavorare in cassa, dove può scambiare due parole con le persone che vengono a fare la spesa, specie se si tratta di clienti anziani.
Progetti per il futuro? “Da piccola sognavo di diventare veterinaria, ma adesso preferisco lavorare, ne ho più bisogno, anche per immaginare una vita mia”. E come la immagini questa vita? “Vorrei andare a vivere da sola, ma lasciare la casa-famiglia è difficile. Prima o poi succederà certo, ma al pensiero mi viene da piangere. Però so che loro saranno sempre alle mie spalle”.
Intanto, seguita dalla referente regionale di Fare Sistema in Calabria, Sara Ambrogio, Noemi sta cercando di trovare un’attività, in linea con le sue passioni e i suoi talenti, dove svolgere volontariato. Così da mettere in pratica quel “patto di reciprocità” proposto al momento dell’adesione a FSOA e che rappresenta un passo ulteriore verso l’inclusione reale.
